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POTATURA DI UN ULIVO SECOLARE

scheda: Febbraio 2014

Questo è uno degli ulivi secolari a ridosso dei quali fu impiantato l'agrumeto (fine ottocento/primi 900). Si trrova in una zona chiamata giardinello, perciò lo abbiamo chiamato ulivo giardinello. Gli alberelli di arancio furono piantati molto vicini fra loro e soprattutto non rispettando la presenza degli alberi di ulivo che si trovavano sparsi in zona. Con il passare del tempo gli aranci crescevano e gli ulivi, con l'acqua d'irrigazione degli aranci, si ingigantivano, entrando ad un certo punto in conflitto con gli aranci.

Ho impostato questa potatura come quasi tutte le altre, cioè intervenendo per fasi successive, nell'arco di due o tre anni. Questo perché fra sfoltimento, abbassamento dell'altezza complessiva, riformazione della struttura principale e potatura di produzione, se si facesse tutto in una volta, verrebbe asportata una quantità di tronco vivo e di chioma enormi, con un effetto di indebolimento dell'albero. Molti sostengono che l'ulivo va spogliato il più possibile per avere una produzione più ricca e questo è già un motivo sufficiente per non dar loro ascolto. E' accertato che gli ulivi troppo vetusti mal tollerano le potature violente e il nostro criterio, simile a quello di molti altri potatori professionisti, si orienta verso una manutenzione leggera ma continua. Si mantiene così l'equilibrio vegetativo dell'albero, accettando una produzione magari meno virulenta, ma più costante, guadagnando anche il piacere di ammirare un ulivo forte e rigoglioso e mai reduce da una potatura-uragano.

Gli alberi non potati da molto tempo emettono rami in tutte le direzioni, specie l'ulivo, che ha una vigoria notevole e cerca di spingersi sempre verso l'alto. Bisogna riformare l'albero, scegliere i rami antichi sani, quelli cresciuti nella giusta direzione e quelli nuovi che possono prendere il posto di quelli troppo vecchi. E' la potatura di formazione, quella che mi piace di più, perché somiglia al progetto di una casa o di una struttura portante, attorno alla quale l'albero si svilupperà con i suoi rami, la chioma e i frutti.

molti anni fa, il tentativo di abbattere l'ulivo

Il boom delle arance (anni 50/80) dava ricchezza, gli ulivi venivano considerati alberi "poveri", così a qualcuno venne in mente di eliminarli dall'aranceto. Questo è uno dei pochissimi superstiti, che fu tagliato per metà perché la motosega quel giorno perse la sfida contro il legno d'ulivo. La ferita si vede ancora, ma lui riprese a vegetare e si rifece una struttura in attesa di tempi migliori. I tempi sono arrivati. Su questo lato ho lasciato tre polloni che spuntano dalla radice, li alleverò e di uno o due rifarò il tronco che fu segato.

FEB 2012 primo intervento di potatura

L'albero dopo la prima potatura nel 2012  Il primo anno è stato fatto uno sfoltimento generale, eliminati tutti i succhioni e i polloni, i rami lunghi e sottili, quelli orizzontali o troppo contorti ed abbassato il tronco centrale che si era sviluppato altissimo dritto in verticale senza branche secondarie.

 

 

Sono in cima al tronco principale, accorciato nel 2012, le branche selezionate sono sono cresciute e si allargano verso i lati: sono quattro o cinque, il centro rimarrà libero, per l'accessibilità del potatore, della luce e dell'aria.

 

Tre anni fa si accumularono molti grossi rami e tanta vegetazione. Adesso mi accorgo di aver fatto quasi solo un lavoro di parrucchiere, ma per questo mi rendo conto che il mio ulivo cresce bene, prende forma e si fa bello.

 

FEB 2014 prima della potatura

Nel 2013 l'ulivo non è stato potato, perché la reazione alla prima potatura è stata debole e ho preferito aspettare. Quest'anno ha ripreso vigore e si è riorganizzato: adesso è il momento di fare la seconda potatura. e continuare nella selezione e pulitura delle branche destinate a riformare la nuova struttura.

Ne ho lasciato qualcuna in più di piccole dimensioni, sul lato sinistro della foto, nella zona bassa a circa 1 metro da terra, potrei provare in futuro ad abbassare ancora la struttura secondaria che ancora rimane un po' alta.

 

FEB 2014 dopo la potatura

Il lavoro è finito. Guardate la seconda foto e le ultime due, nella prima c'è il legno, nella seconda la vegetazione, nella terza l'albero. Sono i passaggi del triennio per assecondare il più possibile lo sviluppo dell'ulivo in relazione alle condizioni interne ed ambientali. Solo adesso si comincia a vedere un albero ben strutturato, in buona salute, armonioso e imponente. Ancora non ha fruttificato, ma ho il sospetto che già quest'anno qualcosa farà. Saranno le prime olive dopo molti anni , le stesse olive che mangiava il mio bisnonno.

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