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COSTRUZIONE DI UNA PERGOLA PER VITE con pali di castagno "uso Trieste" aggiornamento: Giugno 2012 Questa vite di uva nera da tavola ha almeno settant'anni e fa ancora tanta uva buonissima, con i tralci che da un unico ceppo appena è primavera si allungano e aggrovigliano per metri e metri alla ricerca del sole e di un appoggio su cui arrampicarsi. Finalmente l'abbiamo accontentata, costruendo una pergola di pali di castagno, provenienti dalla dismissione di un tetto di un palazzo degli anni cinquanta, i pali e la vite hanno la stessa età, sono anzianotti ma ancora hanno tanto tempo davanti a loro, si faranno buona compagnia. Il castagno è uno dei legni più duri e resistenti e adatto a tutti i lavori esterni, viene dato per una vita superiore ai cento anni, se ben trattato anche di più. I pali "uso Trieste" sono quelli ricavati da tronchi naturali non squadrati, perciò hanno una sezione variabile che dalla base si riduce un poco verso la cima. I pilastri sono trattati alla base per circa trenta centimetri con catrame a freddo e infisso nel terreno in una buca, bloccato con pietre laviche a misura (vedi costruzione della pergola per glicine). Questo legno è molto stagionato, perciò è stato trattato con due mani di impregnante per limitare l'azione del sole e della pioggia |
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nella foto si vedono i fili di acciaio zincato da mm. 2,5 che corrono verso il muro legati alla traversa finale sul lato opposto la struttura in legno serve da supporto ai fili d'acciaio, ed è montata in modo da non subire deformazioni a causa dalla trazione dei fili |
con questo sistema la pergola usa i fili per arrampicarsi, lasciando libera la struttura, che resta sempre accessibile per manutenzione e volendo in inverno servirà da supporto ad una tettoia appesa al di sotto, senza dare fastidio ai tralci della vite |
un particolare dove si vede il fil di ferro che tira verso il muro, agganciato alla traversa bloccata sul pilastro, che a sua volta è bloccato dalla trave longitudinale fissata sull'incastro a scalino e contro il muro sul lato opposto, travi e pilastri sono connessi con viti lunghe 13 cm e sottili ( max 3,5 mm) per impedire che il legno molto secco e poco elastico si fessuri |
questa è una connessione di testa, eseguita per realizzare le travi longitudinali molto lunghe, continue e senza sovrapposizioni, le travi collegano i pilastri con il muro, rendendo indeformabile in lunghezza tutta la struttura, la connessione è a forma di L rovesciata, lunga almeno 35 cm e bloccata a secco con due dadi e bulloni passanti da 8 |
le connessioni testa - fianco sono agevolate da una leggera tacca che evita il rotolamento della trave sul pilastro e rende efficace l'azione di serraggio della vite applicata da sopra |
il bloccaggio del pilastro a muro eseguito con una piastra sagomata e tasselli ad espansione, alla fine il pilastro risulta bloccato lateralmente, in basso dentro il foro del terreno e in alto dal collegamento con la trave |
Anche questo lavoro è stato eseguito utilizzando materia prima riciclata. A proposito, vorrei trovare tonnellate di questi pali di castagno, che hanno sorretto per cinquant'anni un tetto di tegole, atteso per altri venti accatastati all'aperto sotto il sole e la pioggia, che quando oggi vai per forare si rompe spesso la punta del trapano e se pianti un chiodo per farlo entrare devi mettere l'olio e battere perfettamente in verticale per non farlo piegare. All'esterno sembra rovinato e fradicio, quando lo tagli vedi la fibra all'interno compatta e immacolata di color miele, quando bussi sul palo lui ti risponde con "dong" micidiale che vuol dire "io sono sempre qua, puoi fare di me ciò che vuoi " www.naturamata.it |
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